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Consulenza di Direzione

Regolamento Europeo Privacy

GDPR 679/2016

Il 25 Maggio 2018 entrerà in vigore il Nuovo Regolamento Europeo in materia di Protezione dei Dati (GDPR 679/2016).


oggetto del Regolamento saranno i dati personali, ovvero ogni informazione che identifica o rende identificabile una persona fisica (nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, foto e video, numero ID, ecc.)

Il nuovo Regolamento si applicherà a tutti i trattamenti di dati personali, anche detenuti all'estero, effettuati da chiunque sia stabilito nel territorio dell'Unione Europea e, per alcuni trattamenti, anche al di fuori di essa.

Che cosa fare per essere conformi?

Le aziende per dimostrare "compliance" nei confronti del nuovo Regolamento dovranno:

  • mappare i trattamenti dei dati personali (compresi quelli transfrontalieri) attraverso la redazione del "Registro dei Trattamenti"
  • valutare i rischi aziendali (es. data breach) ed implementare una DPIA (Data Protection Impact Assessment)
  • individuare ruoli e responsabilità circa i trattamenti di dati personali e sottoscrivere le nomine obbligatgorie
  • aggiornare la documentazione e procedure attualmente presenti (es. Privacy Policy)
  • provvedere alla formazione e sensibilizzazione del personale sui contenuti del nuovo Regolamento
  • implementare misure di sicurezza adeguate e Audit per privacy check up
  • designare un Responsabile della Protezione dei Dati (RPD)
La violazione di specifici obblighi imposti dal nuovo Regolamento o il mancato rispetto degli ordini dettati dal Garante della Privacy, comporta sanzioni da 10 milioni di euro (o, per le aziende, fino al 2% del fatturato) a 20 milioni di euro (o, per le aziende, fino al 4% del fatturato) danneggiando così la reputazione aziendale.

Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza (MOG) nelle PMI

Procedure semplificate

Il Decreto Ministeriale del 13/02/2014 ha stabilito che le PMI che decidono di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, possono avvalersi delle indicazioni organizzative semplificate contenute nel documento approvato dalla Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, il 23/11/2013.
Le procedure semplificate sono indicazioni organizzative di natura operativa che risultano utili per la predisposizione e l’efficace attuazione di un sistema aziendale idoneo a prevenire i reati previsti dell’art. 25 septies del D.Lgs. 231/01 richiamato e modificato dall’art. 300 del D.Lgs. 81/08 (omicidio colposo o lesioni colpose gravi e gravissime derivanti dalla violazione delle norme antinfortunistiche).


E’ necessario precisare che l’adozione di un modello di organizzazione e gestione (MOG) non è obbligatoria, ma è l’unico strumento per  ottenere un effetto esimente dall’applicazione delle sanzioni amministrative di cui al D.Lgs. 231/2001 (in relazione al verificarsi di gravi infortuni).

Le aziende di dimensioni e/o complessità ridotte devono valutare l’opportunità di implementare un MOG aziendale, in virtù delle proprie necessità ed esigenze gestionali ed organizzative,  perché rappresenta comunque un impegno, in particolare per le imprese con un numero minimo di lavoratori e con una struttura organizzativa semplice. Tuttavia tale strumento, se efficacemente applicato, migliora la gestione della salute e sicurezza sul lavoro, consente di prevenirne i reati e, di conseguenza, di essere esentati dalla responsabilità amministrativa ad essi collegata.

Per ridurre gli infortuni, le malattie professionali e di conseguenza migliorare le performance aziendali, i sistemi di gestione sono uno strumento efficace ed appropriato da rafforzare infatti la salvaguardia della salute e sicurezza sul lavoro rappresenta un fattore che ha un’importanza strategica per un’azienda, in quanto influenza direttamente i risultati economici e proietta la sua immagine all’esterno. Quindi l’adozione di un MOG ha lo scopo di razionalizzare ed armonizzare il modus operandi aziendale, di definire modalità operative univoche, condivise e ripetibili nel tempo in modo da poter affrontare e tenere sotto controllo il rischio residuo valutato e classificato del DVR.

Gli argomenti trattati dal decreto sono i seguenti:

  • Politica aziendale di salute e sicurezza, obiettivi e piano di miglioramento (caratteristiche dell’azienda; dati di precedenti eventi negativi; conoscenza ed informazione sulle attività lavorative e descrizione dei processi aziendali; valutazione dei rischi aziendali; autorizzazioni, documenti e certificazioni; legislazione applicabile). Viene fornita al proposito, una “scheda analisi iniziale”. Per il “piano di miglioramento” vengono forniti modelli per la pianificazione delle attività di miglioramento del sistema (pianificazione degli obiettivi e attuazione della politica).
  • Rispetto degli standard tecnico strutturali di legge relativi alle attrezzature, agli impianti, ai luoghi di lavoro, agli agenti chimici/fisici/biologici. Viene fornita, al proposito, modulistica relativa a: elenco normativa applicabile; schede manutenzione macchine.
  • Attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti. Viene fornita, al proposito, modulistica relativa a: consegna/gestione dei DPI.
  • Attività di natura organizzativa, quali gestione delle emergenze e primo soccorso.
  • Gestione degli appalti.
  • Riunioni periodiche di sicurezza e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
  • Attività di sorveglianza sanitaria.
  • Attività di informazione e formazione dei lavoratori. Viene fornita, al proposito, modulistica relativa a: programma annuale di formazione, informazione e addestramento; registro di presenza dei partecipanti; scheda formazione/informazione/addestramento lavoratore; registro addestramento lavoratore.
  • Attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori.
  • Acquisizione di documentazione e certificazione obbligatoria per legge. Viene fornita, al proposito, modulistica relativa a: elenco documentazione obbligatoria.
  • Periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate (sorveglianza/monitoraggio o misurazione dell’adozione delle procedure/modelli; indagini su infortuni, incidenti e situazioni pericolose; non conformità, azioni correttive ed azioni preventive). Viene fornita, al proposito, modulistica relativa a: rilevazione situazione pericolosa/incidente/non conformità; modulo rilevazione infortunio; piano di monitoraggio.
  • Identificazione dei ruoli e delle responsabilità in materia di salute e sicurezza (datore di lavoro, preposti, dirigenti, RSPP, ASPP, addetti alle emergenze e primo soccorso, lavoratori, medico competente, RLS).
  • Sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello (violazione/elusione del sistema di controllo; mancato rispetto delle procedure e prescrizioni previste dal MOG; mancato rispetto degli obblighi previsti dalla legislazione in materia di salute e sicurezza; commissione di reati di omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro).
  • Sistema di controllo sull’attuazione del MOG e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del MOG devono essere adottati quando siano evidenziate violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e dell’igiene del lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività, anche in relazione al progresso scientifico e tecnologico. L’attività di controllo deve essere effettuata, oltre che dalle figure tipiche dell’organizzazione aziendale (datore di lavoro, dirigenti, preposti), anche attraverso la combinazione di due processi essenziali: gli audit interni di sicurezza ed il riesame. Da precisare che tali processi possono rappresentare un sistema di controllo idoneo ai fini di quanto previsto dall’articolo 30, comma 4, del D.lgs. 81/2008, solo qualora prevedano il ruolo attivo e documentato, oltre che di tutti i soggetti della struttura organizzativa aziendale per la sicurezza, anche dell’alta direzione aziendale (intesa come posizione organizzativa eventualmente sopra stante il datore di lavoro). In tali condizioni, si può ritenere soddisfatto l’obbligo secondo il quale il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli debba essere affidato ad un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo (Organismo di Vigilanza - OdV). Ciò risulta in coerenza con la previsione normativa secondo la quale, negli enti di piccole dimensioni, i compiti indicati nella lettera b, del comma 1, dell’articolo 6 del D.lgs. 231/2001, possano essere assolti direttamente dall’organo dirigente. Diversamente dalle condizioni sopra indicate, l’OdV dovrà essere individuato, secondo criteri di indipendenza e professionalità, esternamente alla struttura aziendale. Viene fornita, al proposito, modulistica relativa a: programma degli audit interni; piano di audit; verbali di audit; riesame periodico del modello organizzativo; riunione periodica.

Cosa può fare SDS IdC per voi


Predisporre un Modello Organizzativo conforme ai requisiti del D.Lgs. 231 partendo dalla Risk Analysis
Raggiungere, tramite la personalizzazione del sistema, miglioramenti gestionali ed operativi
Applicare il Modello all`intera organizzazione
Creare un unico contenitore, con un sistema semplice e funzionale, dove siano presenti le regole aziendali (Sistema Integrato) e che risulti il punto di riferimento per l`azienda
Ridurre al minimo la burocrazia interna in termini di documenti e procedure
Ottimizzare l`impegno dell`azienda in termini di tempo, risorse e costi durante l`intero arco della consulenza

Assunzione incarico RSPP



Assunzione annuale dell’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)

L`RSPP è il consulente del Datore di Lavoro per il Sistema di Gestione della Sicurezza in azienda e comprende la partecipazione ad una riunione periodica in materia di tutela della salute e sicurezza con il Datore di Lavoro, l`RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) ed il Medico Competente ai sensi dell`art. 35 del D.Lgs. 81/08.

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) deve essere in possesso di capacità e requisiti necessari alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative, così come indicato nel D.Lgs. 81/08 (art. 32) e Circolare Min. Lav. 39/2003 e come recepimento delle direttive comunitarie in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e di indicazioni chiare e dettagliate sulle competenze richieste alle persone responsabili di protezione e prevenzione dei rischi professionali.

L`incarico di RSPP sarà svolto dall`Incaricato che provvederà:


  • all`individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all`individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell`organizzazione aziendale;
  • ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;
  • ad elaborare eventuali procedure di sicurezza per le varie attività dell`azienda;
  • a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
  • a partecipare ad una riunione periodica in materia di tutela della salute e sicurezza con il datore di lavoro, l`RLS ed il Medico Competente;
  • a verificare la presenza e la correttezza delle necessarie autorizzazioni, nonché fornire un supporto nel richiederne di nuove;
  • a verificare la presenza dei certificati di conformità di impianti, attrezzature e macchine, nonché la corretta applicazione delle relative verifiche periodiche;
  • assistenza nell`acquisto e nella concessione in uso di macchine ed attrezzature con verifica delle caratteristiche in base alle relative norme di riferimento UNI;
  • supporto nella stipula di contratti di appalto e/o contratti d`opera con imprese appaltatrici o lavoratori autonomi con relativa verifica dei requisiti di professionalità e gestione della sicurezza ai sensi dell`art. 26 D.Lgs. 81/08;
  • supporto all`azienda nella gestione e nei rapporti con gli organi di vigilanza in caso di verifiche ed accertamenti;
  • predisposizione delle previste comunicazioni agli Enti Preposti

Cosa può fare SDS IdC per voi


Informare e formare il personale sui rischi aziendali

Sopralluogo periodico e verifiche

incontro con il personale ed il Medico Competente (riunione sicurezza)

Supporto per interventi in presenza di autorità competenti (es. ASL, INAIL, ecc.)

La norma ISO 50001:2011

Sistemi di gestione energia
La gestione dell'energia all'interno delle aziende

Circa l`80% dell`energia consumata deriva da combustibili fossili quali petrolio, gas naturale e carbone, con ricadute gravi sia per l’ambiente che per l’economia nazionale del nostro paese. Il recente aumento del prezzo dei prodotti petroliferi e i problemi di inquinamento ambientale che derivano dal loro utilizzo, sono gli elementi principali di una crisi energetica che può essere risolta modificando il modo di utilizzare l`energia che consumiamo. E` necessario cambiare i processi di trasformazione e uso dell’energia, rivolgendo l`attenzione a soluzioni di maggiore efficienza, favorendo i recuperi energetici che, soprattutto nel settore industriale, possono essere numerosi ed importanti.

La norma internazionale ISO 50001

Nel 2011 è stata emanata dall’ISO (International Organization for Standardization) la norma  ISO 50001:2011 lo standard internazionale per la gestione dell`energia, valida a livello mondiale. Lo standard ISO focalizza l’attenzione sulle prestazioni dell’organizzazione, il rendimento energetico nello specifico, e soprattutto richiede che la promozione dell’efficienza energetica venga considerata lungo tutta catena di distribuzione dell’organizzazione e,  importante novità, che sia un requisito da richiede ai propri fornitori. La norma è destinata a fornire alle imprese un quadro di riferimento per l`integrazione delle prestazioni energetiche nella gestione quotidiana delle loro attività; inoltre punterà a promuovere le migliori pratiche di gestione dell`energia e cercherà di migliorarne la gestione nel contesto dei progetti di  riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. In questo modo, a livello mondiale, le aziende avranno a disposizione una singola norma per l`attuazione  di un metodologia univoca per identificare e attuare i miglioramenti. La ISO 50001 sviluppa le 4 fasi del ciclo in altrettante sezioni: per affrontare i problemi energetici si devono individuare gli aspetti energetici dell’organizzazione, scegliendo quelli che si reputano più significativi, analizzarne e valutarne le criticità e i punti deboli; in seguito vanno definite le scelte operative e agire sulla base degli obiettivi individuati (PLAN). Dopo aver realizzato le misure individuate (DO), viene valutata l’efficienza di questi provvedimenti (CHECK) e vengono analizzati eventuali nuovi punti deboli. Sulla base di questa fase di controllo ricomincia il ciclo di pianificazione definendo nuovi obiettivi (ACT). Un sistema di gestione energia rappresenta un`importante opportunità per chi intende affrontare con successo gli aspetti energetici all`interno della propria realtà, che permette di: 

· avere un approccio sistemico nella definizione di obiettivi energetici e nell`individuazione degli strumenti adatti al loro    raggiungimento; 
· identificare le opportunità di miglioramento; 
· assicurare il rispetto di tutti i requisiti cogenti;
· ridurre i costi legati ai consumi energetici.

L`approccio volontario alla norma permette inoltre di lasciare libere le organizzazioni di poter fissare quali e quanti obiettivi cercare di raggiungere e le relative tempistiche di attuazione. L`implementazione di un SGE crea notevoli vantaggi competitivi, soprattutto nei confronti dei concorrenti meno dinamici, migliorando da una lato l`efficienza dell`organizzazione e dall`altro l`immagine aziendale ed i rapporti con gli stakeholders quali clienti, società di assicurazione, enti creditizi, pubbliche istituzioni, ecc..

Perchè è importante l'ISO 50001

La gestione dell`energia è fondamentale per qualsiasi Organizzazione poichè essa rappresenta un costo importante che può essere trasformato in asset e core business. Oltre ai costi economici diretti per la società, la gestione non efficiente dell`energia impone costi ambientali e sociali. Singole aziende possono migliorare il loro modo di gestire l`energia definendo ogni dettaglio su come organizzarsi per iniziare, come controllare il processo in corso, come ottimizzare le risorse per la futura gestione, come attuare i processi decisionali e controllare l`assegnazione delle responsabilità. Il miglioramento del rendimento energetico è in grado di fornire benefici rapidi ed immediati: la riorganizzazione aziendale del processo di gestione dell`energia e la riduzione dei consumi energetici comportano una riduzione visibile ed immediata dei costi energetici, senza richiedere tempi lunghi di ritorno dell`investimento. Iso 50001 aiuta a realizzare il modello di sistema per la gestione energetica che è già compreso ed attuato da Società di tutto il mondo. La sua applicazione determina una differenza positiva per tutte le aziende in un futuro molto vicino, pur sostenendo gli sforzi a lungo termine per le nuove tecnologie energetiche.

Come funziona l'ISO 50001 e chi ne beneficia

L` Iso 50001 estende i modelli di gestione familiari, quali gli standard Iso 9001 (gestione della qualità), Iso 14001 (gestione ambientale), Iso 22000 (sicurezza alimentare), Iso/Iec 27001 (sicurezza informazioni) e segue il processo Pianifica (Plan)-Esegui (Do)-Verifica (Check)-Decidi (Act) per il miglioramento continuo del sistema di gestione dell`energia, consentendo alle aziende l`integrazione immediata della gestione dell`energia con i sistemi di gestione esistenti già tesi a migliorare la qualità, la gestione ambientale ed altri obiettivi. L`Iso 50001 fornisce un insieme di requisiti che permette alle aziende di: sviluppare una politica per un uso più efficiente dell`energia fissare gli obiettivi come asset aziendali per soddisfare i requisiti di bilancio utilizzare i dati per comprendere meglio e prendere decisioni riguardanti l`uso ed il consumo di energia misurare i risultati verificare l`efficacia della politica aziendale migliorare continuamente la gestione dell`energia Come tutti gli standard del sistema di gestione, l`Iso 50001 esiste per essere
attuato da qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni o attività, sia nel settore pubblico che privato, indipendentemente dalla sua posizione geografica. L`Iso 50001 non fissa obiettivi per migliorare il rendimento energetico, questo compito è lasciato all`organizzazione degli utenti o all`autorità di regolamentazione. Ciò significa che qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalla sua padronanza attuale di gestione dell`energia, è in grado di implementare Iso 50001 per stabilire una base e migliorarsi ad un ritmo adeguato al proprio contesto ed alle proprie capacità.

Certificarsi o no?

Come tutti gli standard del sistema di gestione, l`Iso 50001 è attuato principalmente per i benefici interni che fornisce agli utenti ed ai suoi clienti; i benefici esterni sono una diretta conseguenza. La certificazione da parte di un revisore indipendente di conformità non è un requisito dello standard stesso. La scelta di certificare o meno è una decisione che al momento spetta all`utente; in futuro iil processo di certificazione del sistema di gestione energetico potrebbe essere imposto da un`Autorità di regolamento, così come avviene con altri standard di sistemi di gestione. L`alternativa alla certificazione da parte di un revisore indipendente è quella di richiedere ai propri utenti di verificare l`attuazione della norma Iso 50001 o di auto-dichiarare la sua conformità.

Cosa può fare SDS IDC per le aziende attraverso la ISO 50001

Lo standard fornisce alle aziende un quadro di riferimento per migliorare l`efficienza energetica come pratica di gestione, attraverso l`attuazione, in tutte le sedi del patrimonio edilizio gestito, di una metodologia unica, logica e coerente di individuazione delle inefficienza e dei possibili miglioramenti. Nei particolari, l`attuazione dello standard introduce i benefici seguenti: assistere le società nelle decisioni da prendere per ridurre i loro attuali consumi di energia creare trasparenza e facilitare la comunicazione sulla gestione dell`energia promuovere migliori pratiche di gestione energetica e rafforzare comportamenti di buona gestione dell`energia assistere le strutture nel valutare e dare priorità all`attuazione di nuove tecnologie di efficienza energetica fornire un quadro per promuovere l`efficienza energetica su tutta la catena produttiva facilitare l`individuazione dei progetti di riduzione delle emissioni dei gas serra consentire l`integrazione con altri sistemi di gestione qualità e organizzativa, come l`ambiente, la salute e sicurezza.

Asseverazione

Sicurezza sul Lavoro secondo il D.Lgs. 81/08 e il Modello 231/01

Testo Unico Sicurezza

Documento di Valutazione dei Rischi

Il D.Lgs. 81/08 modificato con la Legge del 3 agosto 2009 n. 106, anche chiamato "Testo Unico Sicurezza", si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, a tutte le tipologie di rischio e a tutti i lavoratori e lavoratrici siano essi:


  1. subordinati o autonomi e soggetti ad essi equiparati;
  2. apprendisti e tirocinanti

Sono esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

Il decreto Legislativo 81/08 prevede, in capo al datore di lavoro, delle responsabilità alcune delle quali sono:


  1. stesura del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
  2. nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP);
  3. predisposizione delle figure addette all`antincendio e al primo soccorso (ASPP);
  4. nomina del Medico Competente per la sorveglianza sanitaria (MC)

DVR: documento cardine all`interno del quale sono analizzate le attività lavorative, i luoghi di lavoro e tutti i rischi presenti all`interno dell`azienda, anche quelli legati all`organizzazione del lavoro.

RSPP: questa figura deve essere qualificata attraverso un percorso formativo costituito da tre moduli (A,B,C). Il modulo B è il modulo qualificante che ha una durata variabile a seconda del codice ATECO. Per poter essere RSPP di un`azienda si deve aver seguito e superato i corsi A e C ed il corso B del codice ATECO di quell`azienda. RSPP può essere anche il datore di lavoro o un soggetto esterno  con le stesse qualifiche (RSPP in out-sourcing)

ASPP: il servizio di primo soccorso e antincendio prevede che gli addetti abbiano seguito dei corsi (il corso di Primo Soccorso ed il Corso Antincendio); quest`ultimo ha una durata variabile a seconda del livello di rischio d`incendio presente in azienda: basso, medio, alto.

MC: il medico competente deve essere incaricato dal datore di lavoro per l`effettuazione delle visite mediche e dei controlli periodici (sorveglianza sanitaria) dei lavoratori.


Il datore di lavoro che non dovesse effettuare la Valutazione dei rischi all`interno della propria azienda con la connessa predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), incorrerebbe nelle relative SANZIONI PREVISTE, che possono essere molto pesanti:


Art. 55 del TU (Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente)

Il datore di lavoro è punito con l`arresto da tre a sei mesi o con l`ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione dell`articolo 29, comma 1 del testo Unico:

"Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all`art. 17, comma 1, lettera a), del TU con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed il Medico Competente (nei casi di cui all`articolo 41 del TU)"

D.Lgs. 231

Struttura del modello Governance 231
Disciplina della Responsabilità Amministrativa delle Persone Giuridiche

Il D.Lgs. 231/01 si applica ad alcuni reati commessi materialmente da amministratori, rappresentanti o dipendenti nell`interesse o a vantaggio dell`ente/azienda a cui essi appartengono. La responsabilità è degli enti che da questo comportamento ne traggono un vantaggio o un beneficio.

I reati contemplati nel D.Lgs. 231 sono:

  1. reati contro la P.A.
  2. reati societari
  3. reati di falsità in monete, carte di pubblico credito e in valori di bollo
  4. delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico
  5. delitti contro la personalità individuale
  6. delitti in abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato
  7. colposa omissione della legge sulla sicurezza

L'ente non risponde del reato commesso, se risulta adottato e applicato prima della commissione del reato, un Modello di Organizzazione Aziendale atto a prevenire il verificarsi della fattispecie di reato contemplato dall`interno del Decreto 231/01. La prova dell`avvenuta adozione ed attuazione di modelli di gestione, organizzazione e controllo idonei a prevenire i reati, è data dall`adeguamento dell`organizzazione aziendale alle indicazioni fornite dalla legge.
Il modello organizzativo previsto dal D.Lgs. 231/01 deve:

  • consentire di individuare le attività dell`ente/azienda nel cui ambito possono essere commessi reati;
  • prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l`attuazione delle decisioni dell`ente/azienda in relazione ai reati da prevenire;
  • prevedere le modalità di individuazione e gestione delle risorse finanziarie destinate all`attività nel cui ambito possono essere commessi reati;
  • prevedere obblighi di informazione nei confronti dell`organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l`osservanza dei modelli;
  • prevedere un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate

Per godere dell`esenzione dalla Responsabilità Amministrativa prevista dal D.lgs. 231/01, l`azienda si deve dotare di:


Stesura del Codice etico: documento che definisce i principi etici aziendali, il quale deve essere oggetto di specifica informativa e formazione per tutti i collaboratori dell`ente/azienda.

Creazione Organismo di Vigilanza (OdV): esso deve rispettare i requisiti di autonomia e di indipendenza previsti; pertanto se ne auspica una composizione collegiale e l`adozione di un regolamento di funzionamento.<br>Il modello organizzativo deve prevedere un sistema organizzativo chiaro e formalizzato per quanto attiene l`attribuzione di responsabilità, le linee di dipendenza gerarchica e la descrizione dei compiti.

A titolo di esempio, possiamo ipotizzare un modello organizzativo articolato in una parte generale ed una parte speciale:

  • la parte generale (comunicazioni e verifiche) deve descrivere ed elaborare i risultati della fase di risk assessement;
  • la parte speciale (una per ogni area a rischio di reato) si costituisce delle procedure specifiche adottate per la gestione del rischio specifico (risk management) nelle aree individuate in fase di analisi;
  • creazione Disciplinare Interno: in questa fase viene predisposto il disciplinare Interno che dovrà essere approvato e reso pubblico all`interno dell`ente/azienda. Tale documento è fondamentale per garantire il rispetto dei requisiti della 231.
  • Audit Interno: per verificare l`applicazione delle regole stabilite in termini di Governance Aziendale. I report verranno inviati internamente all`Organo di Controllo aziendale (OdV) per essere oggetto di valutazione interna in merito all`attuazione ed adeguatezza del modello adottato.

Cosa può fare SDS IdC per voi


Predisporre un Modello Organizzativo conforme ai requisiti del D.Lgs. 231 partendo dalla Risk Analysis
Raggiungere, tramite la personalizzazione del sistema, miglioramenti gestionali ed operativi
Applicare il Modello all`intera organizzazione
Creare un unico contenitore, con un sistema semplice e funzionale, dove siano presenti le regole aziendali (Sistema Integrato) e che risulti il punto di riferimento per l`azienda
Ridurre al minimo la burocrazia interna in termini di documenti e procedure
Ottimizzare l`impegno dell`azienda in termini di tempo, risorse e costi durante l`intero arco della consulenza

Il marchio Ecolabel



E` il Marchio Europeo di certificazione ambientale che ha l`obiettivo di promuovere sul mercato i prodotti che presentano un minore impatto ambientale. L`Ecolabel è stato istituito nel 1992 con il Regolamento 880/92.

L`ultimo aggiornamento è entrato in vigore il 19 febbraio 2010 con il Regolamento 66/2010. Il marchio di etichettatura ecologica europeo fu creato con lo scopo di promuovere l`utilizzo di prodotti che rispettino l`ambiente e generare servizi attenti alle problematiche ambientali; inoltre garantisce che il prodotto/servizio sia conforme a quanto determinato dai criteri ambientali e certifica che un prodotto/servizio sia stato prodotto ed immesso sul mercato con basso impatto ambientale rispetto ad altri prodotti/servizi della stessa categoria. Ciò permette ai consumatori d`identificare tali prodotti/servizi con chiarezza e trasparenza, in quanto l`ambiente è un componente da considerare nelle operazioni di acquisto e nelle decisioni contrattuali , evitando, ove possibile, la pubblicità ingannevole.

Possono richiedere il marchio i produttori, importatori, prestatori di servizi e venditori all`ingrosso ed al dettaglio dei prodotti o servizi per i quali sono stati formulati criteri ecologici.
I criteri ecologici da soddisfare vengono decisi da parte degli organismi competenti nazionali e di un forum consultivo, riuniti in un organismo chiamato EUEB (European Union Ecolabelling Board) in seguito ad una valutazione del ciclo di vita (LCA) che consente d`individuare gli aspetti ambientali più significativi su cui i criteri vanno ad incidere. I criteri vengono revisionati periodicamente, in base alle scadenze prefissate per ogni prodotto o gruppo di prodotti, in modo da adeguare i miglioramenti ambientali richiesti alle mutate condizioni tecnologiche, economiche e di mercato.

Il Regolamento Europeo nr. 66/2010

E` stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE del 30 gennaio scorso ed è entrato in vigore il 19 febbraio, Il nuovo Regolamento ha ampliato il numero di prodotti cui potrà essere applicato, infatti il Marchio Ecolabel può essere assegnato a 26 gruppi di prodotti che corrispondono a 6 grandi settori produttivi ed un`attività di servizi (l`UE sta inoltre valutando d`includere anche gli alimentari ed i mangimi, compresi quelli biologici):

  • prodotti di pulizia, apparecchiature elettroniche ed elettrodomestici
  • carta
  • giardinaggio
  • articoli da letto e fai da te
  • calzature e prodotti tessili
  • lubrificanti
  • servizi di ricettività turistica e campeggi
Inoltre semplifica la procedura di assegnazione e mette l`Ecolabel in linea con le altre norme ambientali relative ai prodotti, al fine d`incoraggiare l`applicazione del marchio, stabilisce anche un abbattimento degli oneri economiciper le piccole e medie imprese.

Come si riconoscono i prodotti marchiati Ecolabel?

I prodotti e servizi che soddisfano i criteri dell'Ecolabel possono fregiarsi di una Margherita riproducente la simbologia dell`UE e facilmente riconoscibile da parte dei consumatori. Per essere incluso nel sistema Ecolabel, un gruppo di prodotti deve soddisfare le seguenti indicazioni:

  • rappresentare un volume significativo di vendite e di scambi nell`ambito del mercato interno tale da indurre, attraverso le scelte del consumatore, miglioramenti ambientali significativi
  • comportare in una o più fasi della vita del prodotto impatti ambientali significativi su scala globale o regionale, o a carattere generale
  • essere caratterizzato da una significativa capacità potenziale d`indurre miglioramenti ambientali attraverso le scelte del consumatore con l`uso dei prodotti considerati.
Sono esclusi dall`applicazione dell`Ecolabel i prodotti classificati come molto tossici, tossici, dannosi per l`ambiente, cancerogeni, tossici per la riproduzione, mutageni, fabbricati con processi che possono nuocere in modo significativo all`uomo e/o all`ambiente, che potrebbero essere pericolosi per il consumatore durante l`uso.
Sono inoltre esclusi gli alimenti, le bevande ed i prodotti farmaceutici.

I passi per l'assegnazione dell'Ecolabel
La domanda per ottenere il marchio Ecolabel, corredata della documentazione tecnica necessaria, deve essere presentata dal richiedente al Comitato Ecolabel-Ecoaudit, il quale provvede ad inoltrarla ad ANPA per l`esecuzione dell`istruttoria tecnico-amministrativa. ANPA ha 60 giorni di tempo per verificare la confornità del prodotto ai criteri Ecolabel di riferimento e comunicare il risultato al Comitato. In caso di esito positivo dell`istruttoria, il Comitato, entro 30 giorni, concede l`etichetta ed informa la Commissione Europea. Il tempo massimo per ottenere il contratto d`uso del marchio è di 3 mesi dalla data di presentazione della domanda.

I benefici dell'Ecolabel
L`Ecolabel presenta dei vantaggi sia per l`azienda che richiede il marchio, che per il consumatore che sceglie un prodotto etichettato con l`Ecolabel.

Per l'azienda:
  • l`Ecolabel offre la possibilità di distinguersi sul mercato attraverso la vendita di prodotti aventi un Marchio ambientale riconosciuto a livello europe;
  • l`Ecolabel consente di soddisfare la crescente richiesta dei consumatori orientati verso scelte di acquisto più consapevoli dal punto di vista ambientale;
Per il consumatore:
  • facile da riconoscere: ogni prodotto Ecolabel viene fregiato con una margherita facilmente riconoscibile
  • di qualità: non solo ecologica ma prestazionale: i prodotti Ecolabel sono compatibili con l`ambiente e soddisfano anche le esigenze del consumatore
  • basato su dati scientifici: la definizione dei criteri ecologici avviene attraverso l`analisi del ciclo di vita del prodotto/servizio
  • controllato da autorità pubbliche: per ottenere il marchio, l`azienda viene sottoposta a controlli amministrativi e tecnici per verificare il rispetto dei criteri dell`Ecolabel; inoltre sono previsti controlli successivi al conseguimento del marchio

Il sistema di Gestione Ambientale

Norma UNI EN ISO 14001 e Registrazione EMAS

La salvaguardia dell`ambiente ha visto in questi ultimi anni una costante crescita di sensibilità da parte di tutti i soggetti interessati. Anche il mondo industriale si sta rendendo conto che gestire le proprie attività preservando il più possibile l`ambiente è divenuta una questione di primaria importanza. La gestione ambientale prevede che le aziende organizzino un sistema basato non solo sulla prevenzione di eventuali superamenti di limiti di legge, ma anche su un programma di miglioramento continuo del comportamento aziendale nei confronti dell`ambiente circostante. Un`azienda certificata può infatti presentarsi sul mercato come un fornitore credibile e affidabile, poiché è in grado di dare risposte adeguate, oltre che ai propri clienti, anche ad altri interlocutori come le istituzioni (per leggi e regolamenti), il pubblico (per problemi di ambiente e immagine), i propri collaboratori (per gli aspetti legati alla sicurezza). Nell`ambito della gestione ambientale d`impresa, la certificazione ambientale rappresenta un efficace strumento di comunicazione, per trasmettere chiaramente all`esterno un forte messaggio d`impegno per il rispetto dell`ambiente.


La norma ISO 14001

La ISO 14001 è una norma internazionale di carattere volontario che fornisce i requisiti guida per l`implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA).
Un`azienda dovrebbe certificarsi in conformità alla norma ISO 14001 perchè nel futuro sicuramente si accentueranno principi quali:

  • chi inquina paga;
  • chi è a rischio d'inquinamento deve pagare alte assicurazioni;
  • chi inquina perde d'immagine verso il contesto socio-economico;
  • chi ricicla o riduce i consumi risparmia

Sono interessate tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla dimensione e dalla branca di appartenenza, in tutti i settori d`industria, servizi, strutture sociali e pubbliche amministrazioni.
Inoltre la norma mostra un alto grado di adattabilità alle differenti situazioni geografiche, culturali e sociali.<br>Essa si applica ad ogni organizzazione che desideri:


  1. implementare, mantenere attivo e migliorare un SGA;
  2. assicurarsi di ottemperare alla propria politica ambientale stabilita;
  3. dimostrare tale conformità agli atti;
  4. richiedere la certificazione e/o la registrazione del proprio SGA presso un'organismo terzo;
  5. fare un'auto-valutazione o un'auto-dichiarazione di conformità alla stessa ISO 14001

E` importante mettere in evidenza che la norma non stabilisce requisiti assoluti in materia di prestazioni ambientali al di fuori dell`impegno, della politica, delle conformità alla legislazione ed ai regolamenti applicabili ed al principio del miglioramento continuo definito dalla stessa norma.
Gli elementi principali sono:


  • politica ambientale
  • la pianificazione
  • l'attuazione ed il funzionamento
  • controlli ed azioni correttive
  • riesame della direzione

Il Sistema di gestione Ambientale si basa sul fondamentale impegno della Direzione aziendale verso:


Conformità giuridica
Le organizzazioni devono poter dimostrare di aver identificato e conoscere le implicazioni di tutte le pertinenti normative ambientali, di provvedere al rispetto della normativa ambientale e di aver predisposto procedure che consentano all`organizzazione di mantenere nel tempo tali requisiti.


Prestazioni
Le organizzazioi devono poter dimostrare che il sistema di gestione e le procedure di audit siano effettivamente rivolti alle effettive prestazioni ambientali dell`organizzazione e devono impegnarsi a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali.


Comunicazioni e relazioni esterne
Le organizzazioni devono poter dimostrare di avere un dialogo aperto con il pubblico ed i soggetti interessati, comprese le comunità locali ed i clienti, circa l`impatto ambientale delle loro attività e dei loro prodotti e servizi per identificare le questioni che preoccupano il pubblico ed i soggetti interessati.


Partecipazione dei dipendenti
L`organizzazione deve individuare le forme di coinvolgimento dei dipendenti nel processo costante di miglioramento delle prestazioni ambientali dell`organizzazione.


I passi della Certificazione


La prima fase è quella della cosiddetta Analisi Ambientale Iniziale, attraverso cui ci si rende conto di qual è la distanza della propria azienda dall`ottenimento della certificazione è, fondamentale, definire quali sono gli aspetti ed impatti ambientali significativi.
Successivamente occorre:


  • realizzare la politica ambientale da parte della direzione
  • nominare il responsabile di gestione ambientale
  • redigere il manuale di gestione ambientale e le procedure
  • attuare la documentazione e conduzione degli audit ambientali
  • riesaminare il sistema da parte della direzione
  • effettuare la certificazione di parte terza
  • attuare il miglioramento continuo e la sorveglianza da parte dell'ente terzo

La similitudine tra gestione della qualità e gestione dei problemi ambientali non è causale; già da tempo molte aziende considerano la gestione dei problemi ambientali come un aspetto fondamentale della qualità aziendale.
Nelle aziende che intendono impiegare un sistema di gestione ambientale assieme ad un sistema di gestione della qualità, può essere effettuata un`integrazione dei requisiti in un`unica documentazione, sviluppando i punti previsti dalle due norme in attività e procedure comuni.


I benefici per l'azienda


Alcuni dei principali vantaggi della certificazione ambientale possono essere sintetizzati come segue:


  • consente di analizzare ed eventualmente ristrutturare in modo sistematico i processi produttivi, evidenziando chiaramente le aree in cui è possibile migliorare l`efficienza e gli interventi correttivi più efficaci e meno costosi, valutare i risultati ottenuti con tali interventi
  • permette di ridurre i costi legati ai consumi energetici, alla gestione dei rifiuti e delle materie prime
  • rappresenta un`opportunità di rapportarsi in modo trasparente con la Pubblica Amministrazione, favorendo il dialogo e la collaborazione reciproca con le Istituzioni, in luogo dell`attuale "modello" basato sul concetto di "comando e controllo"
  • assicura sulla conformità alla vigente Legislazione ambientale
  • migliora la reattività al mutare della legislazione e delle condizioni ambientali
  • permette di cogliere e/o mantenere opportunità di business, soprattutto verso l`estero, in quanto un numero crescente di Paesi richiede la certificazione quale condizione necessaria per l`importazione di prosotti ed uguale tendenza si registra per le gare d`appalto estere (la certificazione ISO 14001 o la registrazione EMAS viene indicata, con sempre maggiore frequenza, tra i requisiti essenziali per la partecipazione alla gara)
  • consente di pervenire ad una riduzione dei costi aziendali quali, ad esempio, i premi assicurativi, le spese sostenute per il risanamento ambientale a seguito di incidenti o rilasci di sostanze inquinanti, le sanzioni per violazioni alla normativa ambientale, le spese per il consumo d`acqua e di energia
  • consente di coinvolgere maggiormente i dipendenti nel perseguimento degli obiettivi dell`azienda tramite l`accrescimento della loro attenzione ai risvolti ambientali delle rispettive attività e di aumentare il loro spirito di appartenenza all`organizzazione
  • consente un più facile accesso ai finanziamenti (in particolare a taluni finanziamenti agevolati a livello nazionale e comunitari)
La registrazione EMAS

Il sistema di ecogestione ed audit (Eco-Management and Audit Scheme = EMAS) è un sistema ad adesione volontaria ed è principalmente destinato a migliorare l`ambiente ed a fornire alle organizzazioni, alle autorità di controllo ed al pubblico (in senso lato) uno strumento di valutazione e gestione dell`impatto ambientale di un`organizzazione avente sede nel territorio della Comunità Europea o al di fuori di esso.

EMAS è stato lanciato nel 1993 e l`ultima revisione, il Regolamento 2017/1505 che modifica gli Allegati I,II e III, è entrato in vigore il 18 settembre 2017.

EMAS ha come pre-requisito di accesso il rispetto della normativa ambientale applicabile. Il soggetto che intende ottenere la registrazione, oggettivato tale pre-requisito, identifica gli obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali che volontariamente intende conseguire, definisce il relativo programma di attuazione e descrive il tutto nella Dichiarazione Ambientale. Tale documento, completati i processi di convalida e registrazione, che attestano tra l`altro l`attendibilità&nbsp; dei dati e delle informazioni contenute, viene reso pubblico riportando il logo Emas che contraddistingue in Europa gli aderenti allo schema. Il logo è quindi garanzia di una pianificata e sistematica attenzione alle problematiche ambientali e di un oggettivo, attendibile impegno verso la prevenzione ed il miglioramento continuo.

Le principali novità EMAS III sono:

  1. ottimizzazione delle spese richieste, resa possibile grazie a procedure di registrazione più snelle per le aziende di ridotte dimensioni (con costi e diritti di registrazione ragionevoli e proporzionati alle dimensioni delle organizzazioni ed alle attività svolte dagli organismi competenti)
  2. semplificazione dei controlli regolamentari, degli obblighi e degli oneri per le aziende registrate che provino la conformità a tutte le prescrizioni previste in ambito ambientale. Infatti per le aziende di piccole dimensioni, il rinnovo avviene dopo 4 anni (restano invariati 3 anni per tutti gli altri casi) e gli aggiornamenti ogni 2 anni (anziché annualmente) a condizione che: non siano previste modifiche sostanziali all`organizzazione, non esistano rischi ambientali significativi, l`organizzazione non contribuisca a problemi ambientali significativi a livello locale
I passi della registrazione EMAS

Per ottenere la registrazione Emas un'organizzazione deve:

  1. Effettuare un'Analisi Ambientale. Esaminare tutti gli impatti ambientali delle attività svolte: processi produttivi, prodotti e servizi, metodi di valutazione, quadro normativo, prassi e procedure di gestione ambientale già in uso.
  2. Dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale. Sulla base dei risultati dell`analisi ambientale, creare un efficace sistema di gestione ambientale che punti a realizzare la politica ambientale dell`organizzazione ed a conseguire gli obiettivi di miglioramento definiti dal vertice aziendale. Il sistema deve specificare responsabilità, mezzi, procedure operative, esigenze di formazione, provvedimenti di monitoraggio e controllo, sistemi di comunicazione.
  3. Effettuare un audit ambientale. Valutare l`efficacia del sistema di gestione e le prestazioni ambientali a fronte della politica, degli obiettivi di miglioramento, dei programmi ambientali dell`organizzazione e delle norme vigenti.
  4. Predisporre una dichiarazione ambientale. La dichiarazione ambientale deve descrivere i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi ambientali fissati ed indicare in che modo e con quali programmi l`organizzazione prevede di migliorare continuamente le proprie prestazioni in campo ambientale.
  5. Ottenere la verifica indipendente da un verificatore EMAS. Un verificatore accreditato da un organismo accreditamento Emas di uno sSato membro, deve esaminare e verificare l`analisi ambientale, il sistema di gestione ambientale, la procedura e le attività di audit, la dichiarazione ambientale.
  6. Registrare la dichiarazione presso l`organismo competente dello Stato membro. La dichiarazione ambientale convalidata dal verificatore deve essere inviata all`Organismo competente dello Stato membro per la registrazione. Ottenuta la registrazione, l`organizzazione riceve un numero che la identifica nel registro europeo, ha diritto ad utilizzare il logo Emas e mette a disposizione del pubblico la dichiarazione ambientale.
I benefici per l'azienda
  • gestione ambientale di qualità
  • garanzia e conformità alla normativa ambientale
  • maggiore sensibilità alla questione ambientale
  • minori rischi di sanzioni correlate all`applicazione della normativa ambientale
  • informazioni ambientali convalidate in modo indipendente
  • gestione dei rischi ambientali
  • risparmio di risorse e riduzione dei costi
  • maggiori opportunità sui mercati sensibili ad una produzione rispettosa dell`ambiente
  • migliori rapporti con i clienti, le comunità locali e le autorità di controllo
  • miglior ambiente di lavoro
  • maggiore soddisfazione dei dipendenti
  • impiego del logo Emas come strumento di marketing
Cosa accade se un'organizzazione possiede la certificazione ISO 14001?

L`Unione Europea ha preso atto che la norma internazionale per i sistemi di gestione ambientale EN ISO 14001 può rappresentare il primo passo verso EMAS.
L`integrazione del sistema di gestione ambientale ISO 14001 nello schema EMAS infatti, permette alle organizzazioni di passare dalla ISO 14001 ad EMAS senza dover duplicare i provvedimenti di attuazione e le procedure.
Ma EMAS va oltre la norma ISO 14001; le organizzazioni che aderiscono ad Emas devono dimostrare la loro:

efficienza
- impegnandosi a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali
- dando evidenza della conformità alla normativa ambientale applicabile
trasparenza
-rendendo disponibili al pubblico le proprie politiche, gli obiettivi ed i relativi programmi di miglioramento ambientale, il sistema di gestione ed il compendio dei dati significativi sulle prestazioni ambientali
- attivando un dialogo aperto con tutte le parti interessate (dipendenti, azionisti, autorità locali, fornitori, ecc.)
credibilità
- ottenendo la convalida da un verificatore indipendente accreditato

Cosa può fare SDS IDC per Voi

SDS Impresa della Conoscenza grazie alla notevole esperienza nel settore, Vi può offrire un servizio di consulenza personalizzato per raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Realizzare la documentazione necessaria per l`implementazione del sistema di gestione
  • Ottimizzare l'efficienza del Vostro ciclo produttivo andando ad analizzare i consumi energetici e di risorse necessarie per la realizzazione del Vostro prodotto/servizio
  • Gestire le problematiche ambientali connesse alla Vostra attività ed all`ottenimento della certificazione ISO 14001 e/o della registrazione EMAS
  • SupportarVi nell`ottenimento della certificazione e/o registrazione
  • Proporre opportune soluzioni per il miglioramento continuo del Vostro processo

Il Sistema di Gestione Qualità

Norma UNI EN ISO 9001

L`adozione di un sistema di gestione per la qualità, è una decisione strategica dell`organizzazione, in quanto incide sul suo posizionamento competitivo all`interno del suo mercato di riferimento.
In presenza di una situazione di mercato sempre più concorrenziale, diventa ancora più importante offrire prodotti e servizi di qualità alla propria clientela. Il miglioramento della qualità è un`attività orientata a perseguire sia il miglioramento del rapporto con il cliente, sia dei processi organizzativi interni. E` fondamentale che l`approccio al Sistema di gestione per la qualità persegua il coinvolgimento di risorse umane, clienti e fornitori.

La ISO 9001 si basa su di una "struttura per processi" che rappresenta un importante elemento di novità nella nuova norma. L`"approccio per processi alla gestione per la qualità" consiste nella capacità di gestire le attività di una determinata organizzazione attraverso l`identificazione ed il controllo dei relativi processi ed interazioni in modo sistematico ed organico. La ISO 9001 si basa su otto principi di gestione per la Qualità:


  1. organizzazione orientata al cliente;
  2. leadership;
  3. coinvolgimento del personale;
  4. approccio basato per processi;
  5. approccio sistemico alla gestione;
  6. miglioramento continuativo;
  7. decisioni basate sui dati di fatto;
  8. rapporti di reciproco beneficio sui fornitori.

La norma tiene conto di tutti i processi correlati alla gestione della qualità: dalla revisione dei contratti ricevuti dai clienti, alla consegna del prodotto finito. L`obiettivo è di fornire una base universale per la gestione dei sistemi qualità, indipendentemente dalla tipologia di azienda o dal settore economico in cui viene applicata.


Controllo dei processi


L`implementazione e documentazione di un sistema di gestione della qualità permette di controllare i propri processi interni con riferimento agli obiettivi aziendali:


  • aumenta l'efficienza e viene ridotto il rischio di non rispettare quanto promesso ai clienti
  • il sistema di gestione può essere misurato con riferimento a standard internazionali attraverso verifiche di terza parte
  • viene creata una solida base di partenza per un miglioramento continuo dei processi interni

I requisiti del Sistema di gestione per la Qualità, ovvero quell`insieme di elementi che consentono all`organizzazione di stabilire una politica e degli obiettivi per la qualità e di conseguirli mediante un`appropriata gestione, si concretizza in attività di:


  • pianificazione
  • controllo
  • miglioramento
  • assicurazione

La norma ISO 9001:2015


La nuova norma ISO 9001:2015 
pubblicata il 15 settembre 2015, pone grande attenzione alla gestione dei rischi e viene allineata al massimo con le altre norme che regolano i Sistemi di Gestione (ad esempio Iso 14001 ambientale), nell'ottica di favorire sempre di più i Sistemi di Gestione Integrati. 

Le principali novità ISO 9001:2015 sono le seguenti:


  • Analisi dei rischi: prevede l'identificazione dei rischi nei processi aziendali e delle misure appropriate da adottare per gestirli, oltre all'individuazione delle opportunità, cioè delle possibili soluzioni e contromisure per affrontarli. Per ogni azienda sarà pianificato un sistema di gestione adeguato ai bisogni piuttosto che utilizzare requisiti standard per tutti.
  • Previsto un maggiore coinvolgimento del Top Management
  • Semplificazione "burocratica" dei documenti di sistema. E' prevista una maggiore flessibilità relativa alla profondità e dettaglio della documentazione scritta che l'azienda intende utilizzare, in base alla complessità dei processi, competenza del personale, ecc.
  • Struttura "di alto livello" per essere utilizzata come base comune per tutte le norme, migliorando la compatibilità e l'integrazione con gli altri schemi certificativi.
  • Più immediata applicabilità per il settore terziario
  • Più precisa e dettagliata attenzione al controllo dei processi, prodotti e servizi forniti da esterni, per rispondere alla realtà odierna nella quale le aziende operano in un ambiente sempre più complesso. I processi saranno gestiti focalizzando l'attenzione sullo sviluppo, attuazione e miglioramento del Sistema di Gestione, ogni processo deve essere definito e contenere specifiche chiare per la misurazione dei parametri prestazionali e per la definizione dei ruoli e delle responsabilità.

I requisiti della norma ISO 9001:2015 possono essere applicati a tutte le organizzazioni, indipendentemente dal tipo, dimensione e prodotti finiti, già in possesso della certificazione Iso 9001 o che vorranno introdurla nella propria azienda, adattando i propri processi organizzativi interni


I passi della Certificazione

Le attività necessarie al raggiungimento di una certificazione coinvolgono tutte le funzioni aziendali. E` indispensabile la partecipazione convinta del management, che dovrebbe provvedere alla pianificazione delle attività, all`assegnazione delle responsabilità e delle risorse ed alla verifica periodica delle attività.

Le attività da intraprendere per arrivare alla fase di certificazione possono essere le seguenti:


  • verifica iniziale del sistema
  • pianificazione delle attività
  • individuazione ed analisi dei processi dell`organizzazione e delle relative interazioni alla luce delle prescrizioni della norma
  • sviluppo del Sistema di Gestione per la Qualità
  • stesura della documentazione di sistema
  • implementazione e verifica delle attività descritte, mediante audit e riesami della direzione
  • scelta dell'Ente di certificazione

Il certificato di conformità ISO 9001 attesta la corrispondenza del Sistema di Gestione per la Qualità alle prescrizioni della norma. Non è dunque riferito ai prodotti, ma al Sistema di Gestione per la Qualità dell`organizzazione che fabbrica o eroga tali prodotti/servizi.
Un Ente terzo, l`Ente Certificatore accreditato ed indipendente, scelto dall`organizzazione, opera una verifica sul Sistema di Gestione per la Qualità valutandone la conformità alle prescrizioni della norma, per il rilascio del relativo certificato.


I benefici per l'azienda

I benefici principali nell`adottare e far certificare un Sistema di Gestione per la Qualità sono diversi:


  1. garanzia che prodotti e servizi esistenti o sviluppati possano soddisfare il cliente
  2. stabilire standard interni, modalità operative e procedure
  3. facilità nel controllo delle operazioni
  4. incoraggiamento a tutto il personale nell`autovalutazione e nel mantenimento della costanza delle prestazioni
  5. presenza di processi di controllo a livello gestionale
  6. operazioni di lavoro svolte in modo più efficace ed efficiente
  7. introduzione di strumenti di pianificazione
  8. maggiore efficacia nella diffusione delle informazioni aziendali
  9. consolidamento del know-how aziendale
  10. miglioramento dell`immagine percepita nei confronti del mercato
  11. riduzione della difettosità
  12. miglioramento dei rapporti con la clientela
  13. acquisizione di nuovi clienti
  14. aumento della produttività

Cosa può fare SDS IDC per Voi


SDS Impresa della Conoscenza grazie alla notevole esperienza acquisita ed alla professionalità di consulenti certificati, Vi può offrire un servizio personalizzato per raggiungere i seguenti obiettivi:


  • Analizzare i punti critici del Vostro processo produttivo al fine di verificarne e misurarne l`adeguatezza alle richieste del cliente
  • Ottimizzare l'efficienza del Vostro Ciclo Produttivo andando ad analizzare processi e migliorando la qualità del Vostro prodotto
  • Gestire le problematiche dei processi connesse alla Vostra attività
  • SupportarVi nell'ottenimento della certificazione
  • Implementare un Sistema dinamico ed in grado di soddisfare con continuità le esigenze dei Clienti nel tempo, controllare la concorrenza e colmare i punti di debolezza
  • Proporre opportune soluzioni per il miglioramento continuo del Vostro processo produttivo

Documento di prova



Dichiarazione Ambientale di Prodotto



La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (in inglese EPD - Environmental Product Declaration) è un documento contenente informazioni ambientali riguardanti il ciclo di vita di un prodotto, che nasce per volontà del produttore e/o del fornitore e che, in seguito ad un processo di verifica dei dati contenuti, accompagna la commercializzazione del prodotto descritto. E` una tipologia di asserzione ambientale non selettiva, in quanto non fissa livelli minimi per accedervi (come invece ad esempio per l`Ecolabel) ma intende presentare in forma sintetica le informazioni ambientali significative relative al prodotto. Anche in Italia si è deciso di utilizzare l`espressione inglese EPD, per uniformare il più possibile a livello europeo, la terminologia alla base del sistema delle dichiarazioni ambientali di prodotto. E` uno schema di certificazione volontaria di prodotto nato in Svezia, ma di valenza internazionale.


La EPD dovrebbe essere utilizzata, sia nel pubblico sia nel privato , come strumento per l`attuazione di politiche di acquisto sostenibile che pongano la variabile ambientale come criterio preferenziale di scelta. E` un documento con il quale si comunicano informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi:

  • Oggettività: tale requisito è assicurato dall'utilizzo della metodologia della Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) nel calcolo delle prestazioni ambientali;
  • Confrontabilità: Il sistema EPD si basa su requisiti specifici comuni per tipologia di prodotto/servizio (PCR) in modo che sia possibile effettuare dei confronti tra più prodotti all`interno dello stesso gruppo;
  • Credibilità: le informazioni contenute nella EPD e soprattutto la metodologia di calcolo adottata, vengono verificate e convalidate da un organismo accreditato indipendente. Tali informazioni hanno carattere esclusivamente informativo, non prevedono modalità di valutazione, criteri di preferibilità o livelli minimi che la prestazione ambientale debba rispettare.
La EPD è applicabile a tutti i prodotti o servizi, indipendentemente dal loro uso o posizionamento nella catena produttiva; inoltre, viene effettuata una classificazione in gruppi ben definiti in modo da poter effettuare confronti tra prodotti o servizi funzionalmente equivalenti. Alcuni esempi: mobili, giocattoli, calzature, cassette ortofrutticole ed anche qualsiasi servizio, come fornitura di energia elettrica, eolica ed i servizi turistici.

I passi per la certificazione EPD

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto si basa sulla valutazione del Ciclo di Vita (LCA) del prodotto includendo concezione, fabbricazione, utilizzazione, smaltimento.

LO STUDIO LCA è una tecnica per valutare gli aspetti ambientali e gli impatti potenziali lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto, attraverso le seguenti fasi:
  • definizione degli obiettivi e del campo di applicazione
  • compilazione di un inventario di ciò che di rilevante entra ed esce da un sistema prodotto
  • valutazione dei potenziali impatti ambientali associati ai flussi in ingresso ed in uscita
  • interpretazione dei risultati riguardanti le fasi di analisi dell`inventario e di stima degli impatti in relazione agli obiettivi dello studio
Lo studio LCA deve essere condotto seguendo le indicazioni desunte dai PCR (Product Category Rules) (se esistono), dalle Linee Guida pubblicate dall`Agenzia e dalle norme ISO della serie ISO 14040. Nel caso in cui i PCR non siano disponibili, il sistema prevede la possibilità di una pre-convalida, che ha validità di un anno.

I PCR: Nel caso in cui i PCR siano già disponibili, questi dovranno essere presi come riferimento per la stesura dello studio LCA. Nel caso in cui sia stata attuata la procedura di pre-convalida, è necessario comunque partire con la scrittura dei PCR e concluderla entro un anno dalla pubblicazione della EPD. Si tratta di una facilitazione prevista dal sistema per non bloccare alcuna iniziativa di tipo EPD. Da un punto di vista aziendale, questa facilitazione consente di utilizzare già da subito, e per almeno un anno, la dichiarazione e di verificare se le attese sono confermate dal mercato. In generale, l`iter per l`approvazione dei PCR prevede:
  • comunicazione di manifestazione d`interesse al Comitato Tecnico dell`Agenzia Svedese
  • predisposizione di una bozza di PCR
  • coinvolgimento delle parti interessate
  • approvazione dei PCR da parte dell`Agenzia
LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE: analogamente a quanto prevede lo schema EMAS, l`ultimo passo prima della convalida, è quello costituito dalla redazione della vera e propria Dichiarazione Ambientale EPD, che, in sostanza, è un documento in grado di fornire informazioni ambientali sintentiche relative al prodotto/servizio in oggetto. Ferme restando le indicazioni ed i requisiti minimi previsti dai documenti di riferimento del sistema, la EPD viene redatta dall`organizzazione con le modalità ritenute più opportune ai propri scopi di "marketing verde".

LA CONVALIDA: l`ultima fase prevista dal sistema EPD riguarda la convalida della dichiarazione che viene eseguita dopo un audit condotto da parte di un Organismo di Certificazione accreditato il quale, a seguito del risultato positivo, propone la dichiarazione al Comitato Tecnico svedese per la registrazione.

Le informazioni che un`azienda comunica con una EPD sono divise in quattro parti fondamentali:

  1. Descrizione dell`azienda e del prodotto o servizio oggetto della EPD: in questa sede l`azienda può comunicare altre eventuali iniziative in campo ambientale, come ad esempio l`ottenimento della certificazione ISO 14001
  2. Dichiarazione della prestazione ambientale del prodotto o servizio: questo è "cuore" di una EPD ed è qui infatti che l`azienda comunica al pubblico, attraverso una serie di parametri ambientali standardizzati, il profilo ambientale del proprio prodotto o servizio
  3. Informazioni aggiuntive provenienti dall`azienda: in questa parte l`azienda comunica una serie d`informazioni aggiuntive, come ad esempio indicazioni per un uso ecologicamente corretto del prodotto o per il suo appropriato smaltimento
  4. Informazioni provenienti dall`Ente di Certificazione: l`ente che certifica la EPD, ed in particolare lo studio LCA che ne è la base; comunica in questa parte informazioni riguardanti l`organismo di certificazione stesso ed il periodo di validità della EPD

I benefici dell'EPD
L`ottenimento della EPD attraverso la valutazione della qualità ambientale dei prodotti mediante identificazione e riduzione degli impatti ambientali connessi al sistema prodotto, porta non solo alla riduzione dei costi di gestione e produzione, ma anche all`attuazione di politiche d`acquisto eco-sostenibili, all`impiego di tecnologie e materiali eco-compatibili. Attraverso la definizione di strategie aziendali anche in termini di progettazione di prodotti e/o processi alternativi.


Per le aziende:

  • dal punto di vista esterno, la possibilità di comunicare al pubblico, in modo trasparente, credibile, oggettivo e confrontabile, i miglioramenti ambientali del proprio prodotto o servizio e le azioni intraprese per ottenere tali miglioramenti;
  • dal punto di vista esterno, la possibilità di comunicare al pubblico, in modo trasparente, credibile, oggettivo e confrontabile, i miglioramenti ambientali del proprio prodotto o servizio e le azioni intraprese per ottenere tali miglioramenti;
  • è un ottimo strumento di marketing, soprattutto vista l`accresciuta sensibilità del consumatore nei confronti degli aspetti ambientali dei prodotti e dei servizi;
  • la possibilità di esportare la EPD all`estero, poiché il sistema si basa interamente sulle norme ISO ed anche il sistema EPD stesso si avvia verso una uniformazione a livello europeo.

Per il consumatore:

  • avere a disposizione delle informazioni ambientali chiare e trasparenti sui prodotti e sui servizi in modo anche da eseguire un confronto che potrà influenzare le successive scelte d`acquisto


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